Sono arrivato a Viserba meno di tre mesi fa, il 6 ottobre, e già mi sento a casa. L'accoglienza nei miei confronti è stata più che calorosa e mi sembra che molti parrocchiani mi abbiano adottato come figlio o come nipote. Sarà la mia giovane età? A 33 anni compiuti in marzo sono il più giovane parroco della diocesi e forse anche di tutta la Romagna. La nomina è stata inaspettata e l'ho vista subito come un dono.

Attenzione ai poveri, capacità di coinvolgere tutto il paese, caldi rapporti instaurati con tutti: l'eredità di don Aldo, sempre presente nei miei pensieri e sicuramente anche nei vostri, è davvero impegnativa. Ma questo non mi spaventa, perché non sono solo: mi aiutano le varie realtà parrocchiali che collaborano con me, molto presenti e attive, e il Vescovo stesso, con la cordialità e la vicinanza che tutti conoscete. Non mi sento solo, perché sto scoprendo che Dio, ogni giorno, mi manda delle persone nuove che mi incoraggiano e mi sostengono in varia maniera. La nostra è una parrocchia dalle mille sfaccettature, con una grande ricchezza fatta di tanti volti, di gruppi e associazioni, iniziative e manifestazioni che la vivacizzano durante tutto l'anno.

I miei hanno un hotel a Igea Marina, dove anch'io ho lavorato: conosco le sfide che l'attività turistica propone alle famiglie, ai genitori, ai ragazzi... So che durante la stagione ci si perde un po', mentre in inverno tutto si ribalta e ci si ritrova. Anche per questo motivo, come parroco, il mio impegno (e la mia vocazione) è nell'ascolto delle persone, con la certezza che Dio sa guidarci tra le piccole e grandi burrasche che la vita mette sulla strada di ciascuno di noi.

Vi assicuro che, nonostante l'età, ho la consapevolezza di poter dare attenzione e speranza a chi non ne ha attraverso la Parola del Vangelo. Se proprio qualcuno di voi fatica a vedermi come 'prete - padre', quindi genitore, mi pensi come 'prete - fratello maggiore' ed educatore: è un ruolo in cui mi sento bene, perché mi piace vedere le persone che crescono e prendono consapevolezza del loro percorso di vita. Quindi, in poche parole, il messaggio è questo: 'la porta del parroco è sempre aperta!'