La festa del Natale è patrimonio comune di tutti i Cristiani, e quale occasione migliore di questa per vedere soprattutto ciò che ci unisce piuttosto che ciò che ci divide. Il Presepe quest'anno nasce da tale desiderio e lo abbiamo voluto e pensato in collaborazione con i nostri fratelli Ortodossi con i quali, già da tempo qui nella nostra parrocchia di Santa Maria al Mare di Viserba, ci incontriamo condividendo preghiera e momenti di formazione.
Loro non fanno il presepe come noi lo intendiamo, ma hanno le "Icone del Natale" dove viene rappresentata la natività.
Oggi abbiamo qui in chiesa entrambe le rappresentazioni frutto di questo desiderio; l'icona del Natale prestataci dai nostri fratelli Ortodossi, e il nostro Presepe che si è ispirato interamente all'icona, con la sua forte simbologia, ricca di significati profetici.
L'icona del Natale ortodossa
Il Presepe ispirato dall'icona del Natale ortodossa
(1) Il fondo oro - Esso è una trasposizione del passaggio dalla sfera terrestre a quella celeste. Gli iconografi chiamano il fondo dell'icona "Luce". Il fondo oro proietta gli eventi del Natale dalla sfera terrena della storia a quella celeste del mistero.
(2) Il paesaggio - Tutti gli elementi terrestri, proiettati sul fondo oro acquistano una dimensione ultraterrena, stilizzati. Essi danno voce al mondo dì cui fanno parte per lodare Dio, rallegrarsi e gioire.
(3) La stella - La stella è un elemento essenziale dell'icona del Natale. Essa spunta dal lato superiore della rappresentazione, essa è inviata da Dio a fermarsi sul capo del Bambino.
(4) La Madre di Dio - Maria ed il Bambino occupano il centro dell'icona. Il manto è color porpora e sta ad indicare la dignità regale della Vergine. Su di esso tre stelle una sulla fronte e le altre sulle spalle simbolo di perpetua verginità.
(5) San Giuseppe - San Giuseppe è raffigurato con la testa appoggiata ad un braccio, lo sguardo immerso nelle proprie considerazioni, e con il cuore in tumulto fra pensieri contrari. Spesso è distante dalla natività e comunque sempre più in basso della Vergine e del Bambino.
(6) Gli angeli - Sono sempre presenti e il loro numero può variare. Alcuni sono rivolti verso il cielo, altri verso i pastori. In questo duplice atteggiamento c'è l'allusione alla duplice missione degli angeli: servire Dio e trasmettere i suoi ordini agli uomini.
(7) La grotta - La grotta somiglia ad un antro dipinto, sempre a tinte scure; è l'ingresso delle viscere della terra, è il simbolo degli inferi che si spalancano per ingoiare il Bambino. Quindi anche sepolcro che viene vinto da Cristo che trionfa sulla morte e porta luce nelle tenebre del peccato.
(8) La mangiatoia - Non di rado la mangiatoia può avere la forma di una bara, per richiamare l'idea della morte che incombe sul bambino appena nato.
(9) Il bambino - Nell'icona il bambino è sempre avvolto in fasce e adagiato nella mangiatoia. Egli si staglia sul fondo buio della grotta, quasi ad illuminarla con la propria luce. Fasce = Panni funebri; Grotta = Sepolcro. Il Bambino è nato perché attraverso la morte, siano sconfitti la morte ed il peccato.
(10) I pastori - Anche i pastori sono sempre presenti, il loro numero varia: uno riceve l'annuncio dell'angelo, un altro suona il flauto vigilando sulle pecore. In alcune rappresentazioni porgono doni al bambino.
(11) I magi - Essi sono già presenti il giorno di Natale, sono in numero di tre e sono raffigurati spesso a cavallo. Salgono da sinistra sulla montagna della grotta. Essi rappresentano anche le tre età dell'uomo, la giovinezza, l'età matura e la vecchiaia. Sono anche i primi missionari che annunciano Cristo ai pagani.
Manuela, Grazia, Fabrizio e Maurizio